- Fairchild Argus III (UC-61K Forwarder)
- Immatricolazione: I-FRIF
- ex 44-83097, ex RAF KK-440
- nc 1058
- Luogo foto: Castello di San Pelagio, via San Pelagio 50 – Due Carrare 35020 (PD)
- Data foto: 09.1984
- Autore foto. Aeroflash
Fairchild Argus III (UC-61K Forwarder) I-FRIF: consegnato nel 1944 alla RAF inglese come Argus III e codice KK-440 (USAF 44-83097) una volta radiato arrivò in Italia dove venne immatricolato l’1 luglio 1948 come I-FRIF in uso a Ghedi presso l’Aero Club prima che si trasferisse a Montichiari. Al momento dell’acquisizione da parte del museo il velivolo venne riverniciato interamente in verde scuro, forse nel tentativo di renderlo “più militare”. Nei primi anni ’80, un maresciallo in pensione fu autorizzato ad effettuare alcune “correzioni” sulle livree dei velivoli esposti. Così l’UC 61 ricevette sul verde una mimetica di fantasia, con scritte ROYAL AIR FORCE adesive sul muso. Così lo trovammo noi nel 1985. Il velivolo necessitava di un restauro tecnico oltre che coloristico. L’elica, esposta alle intemperie si era aperta e una semiala era stata ritelata con un tendone in pvc dismesso. Noi, tre ragazzi poco più che ventenni, avevamo tanta passione ma non il tempo e le capacità tecniche per un lavoro di questa portata, ma il vecchio Fairchild così come era esposto era inguardabile, tanto più esposto in un museo aeronautico. Decidemmo così in accordo con il museo di ripristinare almeno la livrea originale del velivolo nel periodo bellico in servizio con la RAF, in attesa di tempi migliori per la cellula. L’elica venne messa in morsa, incollata e riportata al suo aspetto originale. Venne riprodotta la livrea RAF. Purtroppo non riuscimmo mai a terminarlo, non potemmo più tornare per riprodurre i grandi codici sotto le ali per la scomparsa di uno di noi, l’amico Carlo Ponsanesi, che una montagna che non voleva farsi scalare, ci portò via per sempre. Il velivolo rimase così esposto con successivi interventi coloristici di fantasia fatti da altri, fino a quando le intemperie non ebbero la meglio. La tela ormai logora si danneggiò in vari punti come anche l’elica. In anni recenti invece di intraprendere un serio restauro del relitto, il museo decise di alienarlo. Dopo un periodo di accantonamento all’aperto, venne ceduto al Museo Storico Aereonautico Friuli Venezia Giulia, dove è immagazzinato oggi in attesa di restauro.
09.1984 la livrea quasi ultimata – Foto Aeroflash
All’apertura del museo, interamente in verde oliva – Foto Alata Internazionale
Scritta Royal Air Force e insegne simil RAF – Foto Aeroflash
Intervento di pulizia del motore prima della riverniciatura – Foto Aeroflash
Danni da esposizione all’aperto – Foto autore sconosciuto
Successivo intervento sulla colorazione, l’elica diventa nera – Foto Maurizio Bressan
Ulteriore verniciatura, l’elica diventa alluminio e al giallo viene sostituito l’arancione – Foto Maurizio Moscatelli