Home / La Scuola Specialisti dell’Aeronautica Militare

La Scuola Specialisti dell’Aeronautica Militare

Dopo la nascita della nostra Aeronautica Militare il 28 marzo del 1923 ci si rese conto che oltre ad addestrare i piloti era necessario avere tecnici motoristi altamente preparati. Così nacque nel 1924 la Scuola Specializzati dell’Arma Aeronautica organizzata su due basi, Roma e Capua in provincia di Caserta. Cinque anni dopo la sede di Roma venne trasferita a Napoli Capodichino mentre rimase pienamente attiva quella di Capua. Nello stesso tempo, aumentando le esigenze della Forza Armata, a Capua al corso per motoristi furono aggiunti quelli per montatori, armieri e fotografi mentre a Napoli cominciarono ad essere addestrati radioelettricisti e aerologisti.

Nel corso degli anni la denominazione della Scuola è cambiata varie volte:

  • Scuola Specialisti Arma Aeronautica (1931) su Capua e Capodichino;
  • Scuola Specialisti della Regia Aeronautica di Capua e Scuola Specialisti della Regia Aeronautica a Capodichino     (1938);
  • Scuola Specialisti (1948) a Caserta.

Proprio nel 1948 la sede della a Scuola Specialisti viene spostata nella Reggia di Caserta, lì dove erano state ospitate la Scuola Sottufficiali dell’Esercito dal 1888 al 1895, l’Accademia della Guardia di Finanza dal 1896 al 1925 e soprattutto l’Accademia Aeronautica dal 1926 al 1943.

Nel 1979, riunificando anche le Scuole di Taranto e Macerata (che si occupavano della formazione del personale amministrativo), l’Istituto assunse la denominazione di Scuola Sottufficiali A.M. con la piena responsabilità della formazione di tutti i Sottufficiali dell’Arma Azzurra.

Il vecchio ingresso alla zona Sirtori, oggi al Comune di Caserta.

Nel febbraio del 2000, la Scuola divenne Divisione Formazione Sottufficiali e Truppa –Scuola Sottufficiali A.M con compiti di reclutamento, formazione, addestramento, aggiornamento e riconversione professionale di tutto il personale non direttivo di Forza Armata. Dal 1° novembre 2007, nel quadro di una progressiva ristrutturazione e trasformazione dell’Aeronautica Militare, la Divisione Formazione Sottufficiali e Truppa – Scuola Sottufficiali A.M. è stata riorganizzata in Scuola Specialisti A.M.

La struttura

Attualmente la Scuola è organizzata su due aree, una nella Reggia di Caserta, che ospita il Comando, gli uffici, parte delle aule e l’attrezzatissima tipografia (dedicata alla pubblicazione del materiale didattico della Scuola), ed un’altra nella cosiddetta zona Polifunzionale.

Tra l’altro la bellissima stanza del Comandante della Scuola una volta faceva parte delle aree dedicate al Museo della Regia Aeronautica (1926-1934) e ospitava al centro l’aereo di Ruffo di Calabria.

Fino al 2007 di fronte all’attuale ingresso della Scuola vi era la cosiddetta Zona Sirtori che ospitava moltissime cellule di velivoli per scopi didattici. Poi in base ad un accordo con il Comune di Caserta che aveva necessità di spazi per la cittadinanza, fu stipulato un accordo che ha portato alla restituzione di tale area alla citta’ (Parco Maria Carolina) e alla consegna all’Aeronautica Militare nel febbraio del 2010 della nuova zona Polifunzionale.

Sala motori Zona Sirtori novembre 1968 – Archivio IHAP

Nel marzo del 1994, il M.llo Nicola Malizia pubblicò questo servizio sulla rivista Ali Antiche, che racconta quella che fu la sua personale esperienza di Allievo presso la Scuola. Abbiamo deciso di riportarlo integralmente proprio in ricordo del M.llo Malizia che ebbi modo di conoscere personalmente (Massimo) proprio in quegli anni e che purtroppo è mancato nei primi mesi del 2023. Da questo racconto è iniziato il mio interesse per la Scuola e per la sua storia.

I velivoli della Zona Sirtori

I velivoli transitati per la zona Sirtori e sull’aeroporto di Capua, utilizzati a fini addestrativi dalla scuola sono stati davvero tanti. Della maggior parte si sono perse le tracce mentre altri sono invece sopravvissuti e si trovano oggi esposti in giro per il paese. Abbiamo cercato di radunarli tutti o quasi.

Vista aerea di Capua – Archivio IHAP

Un esemplare interessante di cui non si hanno più notizie e un Macchi MC 200 di cui non sono noti i dati matricolari.

L’aviere Lorenzo Talami avanti al Macchi MC 200 – Foto GAVS

Il Macchi 200 – Archivio Luigino Caliaro

Un altro pezzo raro forse l’ultimo che era rimasto in Italia era questo Lockheed P 38/F 5E Lightning. Attualmente del Lockheed P 38 nel nostro paese non rimane nulla. Anche di questo velivolo non si hanno i dati matricolari e probabilmente come la maggior parte dei velivoli della “Zona Sirtori”  è stato demolito

Archivio Luigino Caliaro

Archivio IHAP

Almeno un Mustang, forse due, è stato in uso come cellula addestrativa della scuola. Sul velivolo è presente un “34” sul portello del carrello, caratteristica in uso a vari reparti che hanno avuto il modello. In un’altra immagine sul velivolo non è presente alcun codice ma non sappiamo se sia lo stesso verniciato o se si tratta effettivamente di due diverse cellule. Non si conoscono dati matricolari. Probabilmente demolito.

Relativamente alla seconda foto quì sopra essa viene indicata come ripresa a Caserta, ma non abbiamo conferma di ciò. Se i dati fossero confermati tra i velivoli della Zona Sirtori bisognerebbe aggiungere anche il Fiat G 12 che si intravede sullo sfondo.

Altro pezzo di storia di cui non è rimasto nulla è il Martin Baltimore, anche questo sicuramente demolito.

Il Martin Baltimore della Scuola – Foto M.Maggi via GAVS

Martin Baltimore – Foto autore sconosciuto

CANT Z 1007Bis MM 25398: La fusoliera di questo era presente tra le cellule in uso alla scuola. Nessun dato matricolare se non il codice A-50 visibile nella foto. Si tratta di uno degli esemplari modificati come trasporto nel dopoguerra. Da alcuni dati (Claudio Carretta) il Cant.Z.1007 bis con il codice di reparto “A-50” e la MM 25398 era in carico al RVSM: se ne hanno tracce come inefficiente in quanto in attesa di revisione alle eliche al 30 Maggio 1948, poi efficiente al 15 Settembre 1948 con il motore sinistro sostituito. In quella data aveva totalizzato 215,50 ore di volo. Venne radiato l’11 Novembre 1949;

Supermarine Spitfire Vb: a Caserta sono passate almeno un paio di cellule di Spitfire. Tra queste, proveniente dalla scuola di terzo periodo di Lecce che usò lo Spit dal 1950 al 1952, abbiamo la MM 4138 (ex EN 843) e codice S3-104. E’ stato ceduto all’AMI il 26.06.1947

Supermarine Spitfire IX: uno Spitfire IX dei proveniente dal 5° Stormo è stato per qualche tempo a Caserta. Portava il codice 5-3. Si ignorano i dati matricolari.

I due Spit della Sirtori e sullo sfondo il 5-3 – Foto G. Versolato     

  Foto dalla pagina FB della scuola Specialisti – Foto Gennaro Dezii 

Savoia Marchetti SM 79:  Convertito in trasporto dopo la fine della guerra fu ceduto alla Scuola per scopi addestrativi e successivamente demolito. Non portava codici.    

Prova motori. Da notare la mancanza di parti del rivestimento – Foto autore sconosciuto

Bell P 39 Airacobra: un altro pezzo di cui restano solo i ricordi purtroppo. Nessun dato sulla matricola, unica nota il 78 in fusoliera che però dice poco. Già in cattive condizioni, sicuramente demolito.

19.07.1951 Caserta – Foto N.Malizia

Beechcraft C 45 MM 61698: Si tratta di un velivolo originariamente in carico alla Scuola di Elmas, rimasto incidentato sull’aeroporto di Boccadifalco il 4 settembre 1950. Qualche settimana dopo l’incidente arrivò al CAV l’ordine di versarlo alla Scuola Specialisti di Caserta e trasferito nella zona Sirtori. Il velivolo presentava ancora la livrea originale in bare metal con le originali stencil Americane, non più adottate dopo la verniciatura in alluminio.  Caratteristica la scritta “SCUOLA SPECIALISTI” dipinta sulla fusoliera.

Foto Edi Mellina via R.Zanbon

Beechcraft C 45: Si tratta del secondo bici che pare sia stato in uso alla Scuola Specialisti presso la ZONA SIRTORI. Non si conoscono i dati identificativi del velivolo che, a differenza dell’altro esemplare, era uno dei pochi modificato come “semifotografico” modifica che poi nell’operatività, non è mai stata effettivamente usata.

Foto autore sconosciuto

Stinson L5: il velivolo era la MM 52950 e non portava alcun codice. Era in carico al 1 Gruppo Scuole di Gioia del Colle dove si incidentò il 3 Luglio 1951 e probabilmente non venne più riparato.

Foto Edi Mellina via R.Zanbon

FIAT G 59 4A: il velivolo aveva codice S-3-21

Foto Archivio IHAP

Foto autore sconosciuto

Autore sconosciuto

Macchi De Havilland DH 100 Vampire: primo aviogetto in uso alla scuola. Probabilmente recuperato sull’aeroporto “Gino Lisa” di Foggia dove erano depositati molti esemplari.

Foto Giuseppe Fabozio

Allievi specialisti operano sul Vampire nel piccolo hangar della Sirtori – Foto AMI

Foto autore sconosciuto

Macchi-De Havilland DH-100 Vampire

MM 6022 (ex RAF VF345)

La storia Italiana di questo esemplare inizia il 23 settembre 1949, data del famoso incidente che vide cinque Vampire inglesi atterrare in emergenza nelle vicinanze di Ghedi. I cinque velivoli appartenenti allo Squadron 73 di stanza a Nicosia, erano diretti all’aeroporto della Malpensa per partecipare alla manifestazione “Giornata della Madonnina”, aeroporto che non troveranno mai a causa della forte nebbia presente sulla zona. I velivoli, ormai a corto di carburante per non correre il rischio di precipitare, tentarono un atterraggio di fortuna nelle campagne. I velivoli riportarono danni più o meno gravi, solo uno uscì dall’atterraggio quasi illeso, il VF345. I relitti dei cinque velivoli furono abbandonati dalla RAF che giudicò troppo oneroso il loro recupero. Così tutti i relitti furono smontati e trasferiti al 1°RTA ex Tecnocaccia di Bresso tranne il 345 che venne inviato a Orio al Serio. Purtroppo il 17 ottobre 1949, durante uno dei voli prova ebbe un nuovo incidente in atterraggio ma venne poi rimesso in condizioni di volo. La proverbiale maestria dei nostri tecnici fece sì che tre dei cinque velivoli furono rimessi in condizioni di volo e presi in carico dall’AMI. Li ritroveremo nel 1952 in linea presso il NAVAR di Amendola. Alla radiazione il 6022 venne ceduto quale ausilio didattico alla Scuola Specialisti. Purtroppo poi, come ma maggior parte dei velivoli avuti dalla scuola, terminato l’impiego venne demolito.

Il VF345 subito dopo l’atterraggio di emergenza – Foto autore sconosciuto

Le operazioni di recupero (aereo inglese e gru inglese) – Foto autore sconosciuto

Il velivolo presso la Tecnocaccia di Bresso – Foto autore sconosciuto

Foto autore sconosciuto

FIAT G 46B: Nella zona Sirtori vi era almeno un FIAT G 46 del quale fino ad ora non siamo ancora riusciti a ricavare i dati matricolari.

Foto autore sconosciuto

Foto autore sconosciuto

Foto autore sconosciuto

Ambrosini Super S7: Non si conoscono dati matricolari. Potrebbe trattarsi di un esemplare ex reparto volo della Scuola Specialisti o un ex Accademia Aeronautica, di cui diversi esemplari con codici AA erano accantonati a Capodichino negli anni sessanta.

Foto autore sconosciuto

Il SAI Ambrosini S7 – Foto Alfonso Rucci

Fairchild C 119J MM 53-8103: Inseriamo nella ricerca anche questo C 119 per completezza di discorso anche se in realtà non è mai andato via da Pisa una volta radiato. Nel periodo in cui vennero dismessi i J, venne destinato alla Scuola Specialisti il C 119J 46-68, e ne fu programmato il trasferimento sull’aeroporto di Capua. Per motivi che ignoriamo il trasferimento non ebbe seguito e il 119 rimase accantonato a Pisa, cannibalizzato e poi demolito.

Il velivolo oramai relitto a Pisa – Foto Achille Vigna Archivio IHAP

Douglas C 118A MM 61922: Atterrato per l’ultima volta e con una manovra da manuale sul piccolo aeroporto di Capua, il 3 luglio 1981, con sul muso impressa la scritta “Ciao Vecio” Argo 26 (nc 43216/165 Codice 31-26) chiude la carriera dei DC 6/ C 118 della nostra aeronautica. Da allora il quadrimotore rimane parcheggiato vicino gli altri velivoli in carico alla scuola e dislocati sull’aeroporto di Capua. Dopo la demolizione delle vecchie infrastrutture in uso alla scuola e la costruzione dei nuovi edifici di quella che sarà poi la caserma “Oreste Salomone” dell’Esercito, il C 118 rimane a fare da gate guardian ancora per qualche anno, sino a quando ne viene decisa l’alienazione. Nel 2007 viene ceduto alla Protezione Civile di Aosta e nel 2008 è trasferito sull’aeroporto di Aosta per poter essere utilizzato una volta rimontato in esercitazioni antincendio dai Vigili del Fuoco. In realtà dopo il trasferimento del relitto ad Aosta, tutto si ferma e il relitto, con le ali segate e la fusoliera tagliata in due per il trasporto, rimane abbandonato in un angolo in disuso del campo. Nel 2015 viene deciso di disfarsi dell’ingombrante relitto. Se lo aggiudica il sig. Giancarlo Zambon, proprietario di un distributore di carburanti, dietro il quale vorrebbe rimontare il quadrimotore, riportarlo agli splendori di un tempo e adibirlo a locale di ristoro. Al momento i quattro motori sono stati trasferiti sul posto e dovrebbe essere prossimo il trasporto del resto dell’aereo.

Grumman S 2A Tracker MM 133069: probabilmente proveniente da Napoli Capodichino, il Tracker AS-2 è stato mantenuto in condizioni di efficienza per molti anni per le esercitazioni degli allievi motoristi.  Non più utilizzato rimase poi abbandonato sul campo di Capua sino al 2003, quando insieme a gli ultimi superstiti dei velivoli della scuola, fu venduto al demolitore Bentivoglio e trasferito a Roma. Qui il velivolo una volta rimontato fu messo in vendita. L’ultimo acquirente è stato il Parco Tematico del volo di Rimini che lo trasferì al museo e ne iniziò il restauro per la successiva esposizione. Il Tracker esternamente si presenta sostanzialmente in condizioni discrete a parte qualche ammaccatura e qualche vetro rotto. Purtroppo gli interni invece sono privati di tutta la strumentazione, sia in cabina che nelle postazioni degli operatori in fusoliera. Lentamente il vecchio antisom viene restaurato ed esposto nel parco dove si trova oggi.

Piaggio P 166M: il Piaggio in questione ha MM 61884 e numero di costruzione 392. Ha volato per l’ultima volta con la 653^ Sq. Collegamenti di Cameri ma senza alcun codice. Con questa livrea anonima è poi stato assegnato alla Scuola Specialisti, utilizzato prima sul campo di Capua e poi trasferito nella zona Sirtori a Caserta. Alienato dalla scuola, fu ceduto all’Istituto Leonardo da Vinci di Viterbo, dove si trova oggi. Il suo impiego di cellula istruzionale per allievi continua.

Piaggio P 166M MM 61875: radiato dal 303° Gruppo Volo di Guidonia, viene ceduto alla scuola e trasferito sul campo di Capua.  Non più utilizzato, rimane in abbandono sino al 2003, quando l’intero lotto dei rimanenti velivoli della scuola viene acquisito da Bruno Bentivoglio e trasferito a Roma nel deposito di Via Bufalotta. Qui il Piaggione viene sommariamente ricostruito e venduto ad un piccolo museo privato, il Gottar Park di Fabio Gottardo a Castelletto sopra Ticino (NO) dove attualmente è esposto in cattive condizioni. Ha codice 303-38 e nc 383.

Piaggio P 166M MM 61921: proveniente da Gioia del Colle, è il secondo dei due Piaggioni e ultimi due velivoli passati per la storica Zona Sirtori prima della sua cessione al Comune di Caserta. Anche questo esemplare prima di essere trasferito a Caserta, è stato usato a Capua. Caratteristica la presenza sulla deriva di entrambi gli stemmi del 303° Gruppo Volo Autonomo e del 36° Stormo, caratteristica che conserverà sino alla fine. Dopo la radiazione dalla scuola, viene ceduto ad un privato di Ceprano (FR) dove entra a far parte di una piccola collezione di velivoli; attualmente è in fase di restauro. Porta il codice 36-66 ed ha numero di costruzione 433.

Piaggio P 148 MM 53733: si tratta di uno dei due esemplari recuperati tra i fuori uso accantonati dopo la radiazione sull’aeroporto di Latina e successivamente trasferiti sull’aeroporto di Capua. Dopo l’alienazione da parte della scuola il velivolo venne immagazzinato presso il deposito AMI di Fiumicino dove erano custoditi parte dei relitti a disposizione del MUSAM. Portava il codice 27 ed aveva numero di costruzione nc 181.

06.1983 durante l’impiego a Capua – Foto Achille Vigna

Piaggio P 148 MM 53741: come l’esemplare precedente, venne recuperato tra i velivoli accantonati a Latina e dato in uso alla scuola. Negli anni il motore fu smontato e utilizzato separatamente. Con la chiusura di Capua il P 148 ormai relitto venne abbandonato e successivamente ceduto al museo di Vigna di Valle per essere cannibalizzato in vista del restauro di un altro esemplare assegnato al museo per l’esposizione. Viene quindi immagazzinato prima nel deposito di Fiumicino e successivamente trasferito in quello di Torricola, dove si trova attualmente. Porta il codice “21” ed ha nc 189.

Il “21” accantonato a Latina – tratto da Monografie Aeronautiche Italiane”

NORTH AMERICAN T 6G Texan MM 53679: uno dei tre Texan usati dalla Scuola a Capua è stata la MM 53769/ SL-36. Non più utilizzato, dopo anni di abbandono, nel 1999 viene ceduto in comodato alla Facoltà di Ingegneria Aerospaziale e Meccanica dell’Università di Forlì. Qui il velivolo arriva in cattive condizioni e se ne inizia un lungo restauro che purtroppo non verrà mai portato a termine. Nel 2014, scaduto il comodato d’uso il Texan viene reso all’AMI e da questa ceduto al Malta Aviation Museum che ne completa il restauro e lo espone.

1979 a Capua – Foto archivio IHAP

NORTH AMERICAN T 6C: tra tutti i Texan che sono stati in uso a Capua, questo è forse il più interessante. Si tratta probabilmente di un velivolo, un T-6C per l’esattezza, radiato per incidente. La fusoliera dopo il suo arrivo a Capua, viene modificata per fini addestrativi mediante l’applicazione di vaste zone trasparenti, sostituendo parte dei pannelli, permettendo cosi la visione della struttura e degli apparati. Il velivolo viene poi riverniciato in giallo. Dopo la dismissione, rimane abbandonato nella zona rottami del campo dove è ancora presente nel 1998, anche se privato del motore e ampiamente danneggiato. Al momento non risulta più presente.

Foto Lorenzo Casavecchia

1969 Capua – Foto autore sconosciuto

NORTH AMERICAN T 6G MM 53658: non si sa molto su questo T 6 se non che era presente a Capua negli anni 70. Benchè si trattasse di un T 6G, a Capua fu riverniciato in giallo, venendo ricodificato con un 35 in fusoliera. Accantonato poi privo del motore, fu probabilmente demolito a fine utilizzo.

24° Corso montatori 1962- Foto Furio Larese Gortigo

Macchi M 416: da documenti AMI apprendiamo che al 31 gennaio 1958, la Scuola Specialisti aveva in carico tre M 416 come cellule addestrative non volanti, dislocate sull’aeroporto di Capua. Non abbiamo conferme ma è probabile che i due relitti presenti in zona Aeronautica nel 1998 facevano parte di questi tre velivoli, attualmente non più presenti e verosimilmente demoliti.

Foto goliardica del tempo – Autore sconosciuto

Rottami dei velivoli – Foto GAVS

12.05.1998 rottami accantonati di M 416 e T6 – Foto IHAP

Lockheed T 33A MM 51-6576: negli anni 80 due esemplari di T 33A vennero recuperati tra i numerosi esemplari radiati e accantonati sull’aeroporto di Napoli Capodichino, trasferiti a Capua e ricodificati SS-1 e SS-2. L’ SS-1, ex 604^ Squadriglia collegamenti di Grosseto, portava al momento della radiazione il codice 4-576. Nel 1980 venne accantonato a Napoli. Nel 1998 era abbandonato sull’aeroporto di Capua in attesa del destino finale. Fu ceduto a Bentivoglio per essere demolito nel 2003. Il relitto in cattive condizioni è ancora oggi accantonato smontato nel deposito del demolitore.

Il T 33A completo all’epoca della scuola – Foto Archivio IHAP

Lockheed T 33A MM 51-9033: l’SS-2 era un velivolo ex KNL e acquisito dall’AMI nel gennaio del 1969. Radiato dalla 609^ Squadriglia di Grazzanise, nel 1980 era accantonato a Napoli. Da qui il trasferimento a Capua per l’impiego da parte degli allievi specialisti della scuola. Per motivi che ignoriamo la coda di questo T 33 viene sostituita con quella dell’altro esemplare. Ancora oggi i relitti hanno le code invertite. Dopo la dismissione dalla scuola, venne ceduto all’Aero Club di Foggia per essere usato come gate. Purtroppo il restauro iniziato a Foggia non verrà mai terminato. Il velivolo verrà poi restituito all’AMI e oggi giace smontato nel deposito di Amendola.

06.1983 utilizzato a Capua – Foto Achille Vigna/ Archivio IHAP

Il velivolo presso la MSA di Amendola oramai ridotto a rottame – Foto Alfonso Rucci

Republic F 84G MM 52-3127: da ricerche di Claudio Carretta possiamo affermare che era in carico al 102° Gruppo della 5^ Aerobrigata, ebbe un incidente presso l’aeroporto di Brindisi il 26 Gennaio 1956 (R.3) ma non venne più rimesso in condizioni di volo e causa della prossima radiazione della linea. Successivamente fu assegnato alla Scuola.

Foto autore sconosciuto

Foto Raffaele Di Cecio

Republic F 84F MM 53-6733: consegnato all’Aeronautica il 06.06.1956 viene radiato il 08.04.1972 molto probabilmente a Piacenza S.Damiano. Da qui il recupero e la cessione alla scuola. Nell’ottobre del 1974 era presente a Capua. Con la chiusura del distaccamento di Capua della scuola, il velivolo, come gli altri, rimase abbandonato sul campo. In questo periodo, probabilmente per esigenze cinematografiche, comparvero sul velivolo dei lampi rossi, sul muso e sulla deriva, coprendo ciò che rimaneva degli originali azzurri del 50° stormo. Come altri velivoli della scuola, anche questo esemplare nel 2003 finì nel deposito di Bentivoglio. Purtroppo, a causa delle pessime condizioni, dovute in parte ai saccheggi avvenuti a Capua e in parte ai danni in seguito allo smontaggio e al trasporto, rimane ancora oggi invenduto e accantonato in deposito.

L’F 84F a Capua – Archivio IHAP

Republic RF 84F31-RE MM 52-7395: consegnato all’Aeronautica Militare il 25 febbraio del 1956 fu assegnato al 132° Gruppo della 3^ Aerobrigata a Villafranca dove assunse il codice 3-42. Nel luglio del 1968 è presente ad Aviano per il locale Air Show dove vola con il nuovo codice 3-10. Viene radiato il 27 maggio del 1972 come 3-12. E’ stato tra i primi velivoli a raggiungere Capua. La sua carriera come Ground Instructional Airframe è simile a quella di altri velivoli della scuola. Abbandonato a Capua viene saccheggiato e venduto come relitto a Bentivoglio nel cui deposito si trova ancora oggi.

In uso nel 1983 – Foto Angelo Gialanella

Rimosso dalla Scuola con metodi non proprio convenzionali – Foto Salvatore Daniele

CANADAIR CL.13 MM 19523: consegnato all’Italia il 13 gennaio 1956, viene radiato dalla 4^Aerobrigata il 31 dicembre 1966. Dopo la radiazione diventa una delle cellule istruzionali della Scuola Specialisti e trasferito sul campo di Capua. Durante l’impiego nella scuola, gli viene sostituita la coda con quella dell’esemplare 13-3 MM 19664 pure usato a Capua e questa anomalia rimane sino a oggi. Dopo anni di abbandono, viene ceduto ad un collezionista di Ceprano (FR) dove è in corso il restauro del velivolo. Ha nc 423.

1967 Durante l’utilizzo a Capua ancora con la coda originale – Foto Archivio IHAP

47° Corso Normale Motoristi 1969 – Foto Mario Scarci

CANADAIR CL.13 MM 19664: entrato in linea il 1 gennaio 1957, viene radiato dal 13° Gruppo Autonomo il 31 dicembre 1966 e subito trasferito a Capua per gli allievi della Scuola Specialisti. Dopo anni di impiego da parte degli allievi, dismesso dalla scuola, viene recuperato dal comando della base di Rivolto per essere restaurato come un velivolo della pattuglia del “Cavallino Rampante” per la collezione delle pattuglie acrobatiche Italiane all’epoca in allestimento sulla base della Frecce Tricolori, dove si trova ancora oggi. Diventerà il 4-50 MM.19685. Il Sabre monta la coda del velivolo precedente, sostituita a Capua. Ha nc 564.

1967 appena arrivato a Capua – Foto Archivio IHAP

CANADAIR CL.13 MM 19596, nc 496: con l’AMI dal 31 dicembre 1956, viene radiato esattamente dieci anni dopo, il 31 dicembre 1966 quando era in carico alla 4^ aerobrigata. Viene ceduto alla Scuola Specialisti ma, a differenza degli altri tre in carico alla scuola, non viene inviato a Capua ma assegnato alla Zona Officine della scuola, a Caserta. Una curiosità è che si tratta forse del velivolo più fotografato dell’AMI. Non c’è allievo passato per Caserta che non si sia fatto almeno una foto davanti al Sabre 4-46. Con anni di esposizione all’aperto e qualche pezzo del rivestimento usato come souvenir, negli anni 90 se ne decide il restauro, ricostruendo con lamierino le parti mancanti e ripristinando la colorazione seppure con qualche errore. Sostituito da un più moderno MB 326, il Sabre viene acquisito dalla collezione di Rivolto per rappresentare l’ultimo Sabre mancante, quello dei “Lanceri Neri”. Per ironia della sorte il 4-46 durante la sua carriera operativa ha volato con il Cavallino Rampante come 4-12, ma a Rivolto un cavallino c’è già…

Il 4-46 nel 1968 – Foto Sebastiano Falanga

Foto Archivio IHAP

CANADAIR CL.13 MM 19841, nc 594: si tratta in realtà di un ibrido ricostruito unendo la fusoliera MM 19694 incidentato a Brindisi il 29.05.1958, alla coda del MM 19841 incidentato a Pratica di Mare il 25.07.1958. La provenienza da due diverse cellule è evidenziata dalla diversità della mimetica nel punto di unione fusoliera/coda. La cellula ottenuta viene assegnata alla Scuola Specialisti a Capua. Dopo anni di istruzione, il 4-44 diventa un malconcio relitto ormai in abbandono. Curioso il fatto che il sole e le intemperie scolorendo la deriva, riportano alla luce la livrea del Cavallino Rampante, resti di un precedente utilizzo acrobatico del Sabre a cui apparteneva la coda. Nel 1997/98 il comando del 4° stormo decide di recuperare il relitto, sottoporlo a restauro e posizionarlo come gate della base, funzione ancora oggi svolta egregiamente dal velivolo.

Da poco assegnato alla scuola – Foto Archivio IHAP

Foto autore sconosciuto

Foto autore sconosciuto

FIAT North American F 86K MM 53-8297, nc 25: terminato l’uso presso la scuola, il K finisce nel deposito Bentivoglio e da qui successivamente al Parco Tematico di Rimini. Dopo un sommario restauro il velivolo viene esposto nel museo dove si trova ancora oggi.

Il K a Capua – Foto Archivio IHAP

FIAT G 82 MM 53888, nc 5: negli anni 60 l’RS-21 era uno dei fuori uso radiati dal Reparto Sperimentale e accantonati a Pratica. Se ne decise il recupero e l’assegnazione alla scuola. Nel 1966 era a Capua. Dopo anni di utilizzo, venne ceduto al Centro di Raccolta Velivoli Storici poi Museo di Vigna di Valle dove rimase esposto all’esterno per molti anni. Nel 1997 il museo decise di far restaurare al Reparto Sperimentale un esemplare similare del velivolo FIAT per poterlo esporre e i tre G 80 e 82 presenti a Vigna furono prelevati dal museo e inviati a Pratica di Mare. Terminato il restauro dell’ RS-22, l’RS-21 venne purtroppo accantonato, smontato, presso l’MSA della base dove divenne facile preda di vandali che lo ridussero in relitto. Nel 2008, fu ceduto al Romagna Air Finders per il restauro e la conservazione. Il velivolo fu quindi trasferito a Conselice dove se ne iniziò il restauro. Furono ricostruiti i tettucci e diverse parti mancanti e quando sembrava che il restauro fosse a buon punto, per motivi che ignoriamo, il trainer fu reso all’Aeronautica che lo accantonò sulla base di Cervia tra vecchi autoblindo e automezzi in disuso. Attualmente il relitto è stato recuperato dall’Aeronautica e immagazzinato sulla base di Piacenza
S. Damiano, ora nuovo centro di raccolta.

1966 Capua – Autore sconosciuto

Foto autore sconosciuto

FIAT G 91R-1 MM 6282, nc 48: era tra i G 91 accantonati a Treviso S.Angelo nel 1983. Recuperato per la scuola, venne trasferito sul campo di Capua dove con i 326, segnò il passaggio generazionale tra quello che era il passato con la serie 80 e i velivoli moderni. Dopo la chiusura di Capua rimase come gli altri, per anni abbandonato ai margini dell’aeroporto almeno sino al 1998. Nel 2000 il G 91 venne assegnato alla Facoltà di Ingegneria Aerospaziale di Forlì dove, ricoverato in hangar rimase in attesa di essere restaurato. Purtroppo questo restauro non inizierà mai e il velivolo reso all’AMI insieme agli altri del progetto, rimase in abbandono sull’aeroporto di Forlì, dove si trova ancora oggi.

Il G 91 all’interno dell’hangar a Capua – Foto autore sconosciuto

Nel 2020 il velivolo è stato ripreso in carico dall’AMI e trasferito presso le officine OCRA di Forlì, probabilmente per essere sottoposto a restauro.

Il gruppo di lavoro prima dello smontaggio nel 2020 – Foto Fabrizio Bicio Amadori

Foto dello smontaggio e del trasporto effettuati nel 2020 – Toto Fabrizio Bicio Amadori

AERMACCHI MB 326 MM 572: si tratta del secondo prototipo del 326 e già nel ’79 era a Capua, con gli altri velivoli in uso alla scuola. Negli anni 90 venne recuperato dalla Macchi che decise di allestire una collezione dei velivoli prodotti e ne ripristinò l’originale livrea della ditta. Purtroppo il progetto della Macchi non ebbe seguito e il velivolo fu ceduto al Museo di Vigna di Valle. Da questo, in virtù del fatto che il tipo di velivolo era già presente nella collezione e per ragioni di spazio, venne ceduto al museo di Volandia, dove il Macchino è oggi esposto.

10.05.1983 a Capua – Foto Achille Vigna/ Archivio IHAP

AERMACCHI MB 326 MM 54188: radiato a Cervia dalla 608^ Sq. Collegamenti dell’8° stormo fu inviato prima a Capua poi nella Zona Sirtori e infine nella zona Officine. Terminato l’uso didattico è stato posto come gate presso il piazzale della Reggia.

L’8-74 in uso alla scuola – Foto Maurizio Di Terlizzi

AERMACCHI MB 326 MM 54220: in uso sull’aeroporto di Capua, viene, come l’esemplare precedente, trasferito probabilmente prima alla Sirtori e successivamente nella zona officine. Con la consegna della nuova Scuola, diviene uno dei Gate della nuovissima zona Polifunzionale. Ha terminato la carriera operativa nella 632^ Squadriglia Collegamenti come 32-53.

12.05.1998 nella zona Sirtori – Foto IHAP

2019 il velivolo nella posizione attuale

AERMACCHI MB 339A MM 54438 (ex MM 54401): quarto esemplare costruito volò come I-NEUF e poi S-001. Passato alla SVBIA, una volta radiato venne accantonato a Lecce, dove fu recuperato per la Scuola Specialisti.  Conservato nella zona officine insieme ad un 326, attualmente è esposto nella zona Polifunzionale della Scuola.

Il velivolo nella vecchia posizione

Il velivolo nell’attuale posizione – Foto IHAP

FIAT Lockheed F 104G MM 6507: recuperato a Villafranca dove aveva codici 3-50, è stato uno degli ultimi velivoli assegnati alla Scuola. Terminata la funzione didattica il velivolo viene trasferito sulla base di Grazzanise e avviato alla demolizione.

12.05.1998 zona officine a Caserta – Foto IHAP

28.06.2000 a Grazzanise in attesa della demolizione – Foto Mario Serrano

FIAT Lockheed F 104G MM 6552: fu il primo F 104 usato come gate sul piazzale della Reggia, poi sostituito dall’esemplare S-ASA attualmente esposto.  Dopo il ritiro venne trasferito a Grazzanise dove ricevette livrea come ASA interamente in grigio e ceduto al Comune di Istrana (TV) dove attualmente si trova.

12.05.1998 come gate alla Reggia – Foto IHAP

07.09.2008 a Istrana oggi – Foto autore sconosciuto

Aeritalia Lockheed F 104S ASA/M MM 6717: l’ F 104 che si trova attualmente presso la Scuola Specialisti dell’Aeronautica Militare a Caserta è la MM 6717. E’ stato consegnato all’AM nel 1972 entrando a far parte dell’organico del 53° Stormo con codice 53-10. Nell’aprile del 1973 è stato visto volare con il 51° Stormo con codice 51-11 mentre negli anni successivi è stato in carico al 36° Stormo (36-10), 53° Stormo (53-12) e 51° Stormo (51-15). Dopo la trasformazione in ASA lo troviamo nelle fila del 37° Stormo nei primi anni 90 dove vola come 37-10 e poi al 9° Stormo come 9-32.
Viene aggiornato in ASA/M e assegnato a fine anni 90 al 5° Stormo dove vola come 5-41 per poi chiudere la carriera a Trapani al 37° Stormo come 37-22. Una volta radiato è accantonato a Grazzanise e nel 2007 posizionato dove si trova ora con le marche 9-41 e CFE plate del 6771. Ha sostituito l’F 104G MM 6507.

2019 esposto sul piazzale della Reggia – Foto IHAP

PANAVIA Tornado IDS MM X-586: il velivolo esposto presso la Scuola Specialisti dell’Aeronautica Militare a Caserta è molto importante dal punto di vista storico. Si tratta del quinto prototipo del velivolo multinazionale e primo prototipo italiano indicato come P.05 o P05. Ha ricevuto in un primo momento l’immatricolazione X-586 e successivamente la MM586 ed è stato l’ultimo dei prototipi a portare lo schema rosso e bianco.
Ha volato la prima volta il 5 dicembre del 1975 con ai comandi il Capo Pilota Collaudatore Pietro Paolo Trevisan impegnato da subito su test riguardanti fenomeni di flutter e carichi trasportabili ma al sesto volo ha subito un incidente in atterraggio che ne ha richiesto il successivo fermo per ricostruire le parti gravemente danneggiate. Dopo due anni di sosta ha ripreso a volare portando avanti importanti test tra i quali alcuni sugli armamenti. Nel 1979 subì un altro incidente quando rimase colpito da un missile Sidewinder lanciato durante un test in Sardegna. Riparato ha continuato a volare fino alla radiazione.Fino a qualche anno fa era in colorazione desertica.

Il velivolo nella precedente colorazione – Foto IHAP

2019 il velivolo oggi – Foto IHAP

AMX International AMX MM 7102: il velivolo esposto presso la Scuola Specialisti dell’ Aeronautica Militare a Caserta ha MM 7102 e numero di cellula IX-014. E’ il 14° AMX monoposto costruito per l’ Aeronautica Militare ed ha prestato servizio con il 14° Gruppo del 2° Stormo a Treviso, reparto che ha cominciato la transizione dal Fiat G 91R all’ AMX nel 1991. Successivamente ha operato anche con il 103° Gruppo del 51° Stormo a Istrana (TV). Una volta radiato è stato selezionato come cellula istruzionale e preparato a questo nuovo compito dal 3° Gruppo Manutenzione Velivoli di cui porta le insegne. E’ stato utilizzato in precedenza per mostre statiche.
Ha operato con i seguenti numeri di carrozzella:
• 2-03
• 51-42
Mentre i codici 3-GMV-01 sono ovviamente fittizi.

2019 L’AMX sul piazzale della Reggia – Foto IHAP

AMX International – AMX MM 7168: il velivolo è uno delle tre cellule addestrative presenti dal 2022 presso il nuovo hangar A.P.M. (Attività Pratica Manutentori) situato sulla base aerea di Grazzanise. Si tratta dell’ esemplare con numero di costruzione IX080 ed ha effettivamente chiuso la carriera come 51-55.

13.02.2023 – Foto Elio Florio

L’AMX durante la cerimonia di inaugurazione del nuovo hangar – Foto AM

Gli elicotteri

Agusta Bell AB 204B MM 80335, nc 3112: ancora usato come cellula addestrativa negli anni ’80, è stato uno degli ultimi velivoli della Sirtori prima dello smantellamento del sito. Purtroppo le condizioni del 204 in seguito sono peggiorate poichè danneggiato da atti vandalici. Il relitto dopo la dismissione, fu immagazzinato nel Deposito AMI di Monterotondo (RM) a disposizione del museo di Vigna di Valle. Divenuto surplus a Vigna a cui venne assegnato un altro esemplare, il comando del Deposito ne decise il recupero per la successiva esposizione come gate della base. Il relitto, in cattive condizioni, viene facilmente ripristinato grazie al fatto che Monterotondo è proprio il deposito ricambi dell’ AB 204, di cui ancora molto materiale è presente. Vengono cosi rimpiazzate varie parti mancanti e ricostruita interamente la cabina che era stata svuotata di tutto. L’unica parte non reperita furono i trasparenti inferiori del muso, rimpiazzati da lamiera sagomata. Dopo la chiusura del deposito non si conosce la sorte dell’elicottero e l’attuale ubicazione.

1983 in uso alla Scuola – Foto IHAP

Agusta Bell AB 204B MM ignota: era il secondo 204 presente nella Sirtori. Purtroppo non si conoscono i dati matricolari di questo elicottero che era già allo stadio di relitto nel 1983. Potrebbe essere uno dei due ceduti successivamente al parco di Ditellandia e da qui rivenduto al  CIRA di Capua e distrutto in un crash test, ma non abbiamo conferma per ora.

Foto Archivio IHAP

Agusta Bell AB 47J MM 80213: a Caserta almeno dagli anni ’70, nel 1989 era ancora usato e in buone condizioni. Nel 1998 la verniciatura e le pale in legno hanno risentito della lunga esposizione alle intemperie. Con la chiusura della Sirtori, lo jota viene ceduto per uso espositivo al Comune di Chieti. L’elicottero diventa così azzurro con la coccarda a colori invertiti, frutto di un sommario e fantasioso restauro. Dopo nuovamente anni di esposizione all’aperto, il velivolo viene reso all’AMI, che lo immagazzina a Caserta nella nuova Scuola, in attesa di restauro per una futura esposizione.

02.1989 ancora utilizzato presso la Scuola – Foto Archivio IHAP

Agusta Bell AB 47J-3 MM 80255, nc 2033: non ci sono immagini di questo Jota ma si ha conferma che un relitto abbandonato con questa MM era ivi abbandonato verniciato in verde e senza codici ( ex 31-48 dalla MM) . Lo stesso relitto, ormai demolito lo ritroviamo a fine anni ’70 presso il deposito del demolitore Pirini di Gambettola (BO).

Agusta Bell AB 47G MM 80049: di questo G dalla livrea mimetica si sono purtroppo perse le tracce.

1983 il G mimetico a Caserta – Foto IHAP

Bell OH-13H MM 80790: dopo l’alienazione dalla Scuola, viene ceduto all’aeroporto di Latina dove viene posizionato come monumento. Purtroppo in anni recenti un uragano lo danneggia gravemente e il comando ne decide la rottamazione.

1983 in buone condizioni a Caserta – Foto IHAP

04.11.2008 in esposizione a Latina – Foto IHAP

Nardi Hughes NH-500MD MM 81352: in linea con AM dal 1989 è il primo di due esemplari della versione MD consegnati all’Aeronautica Militareper valutazioni in attesa dei successivi NH-500E (TH-500B). Ha volato con il RSV e con il 15° Stormoa Cervia. Una volta radiato è stato assegnato alla Scuola Specialisti e dal 2022 si trova nell’hangar A.P.M. a Grazzanise.

13 maggio 2023 Grazzanise – Foto Vincenzo Gentile

A Grazzanise nell’hangar A.P.M. della Scuola Specialisti